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Investigatore privato picchiato dal pedinato!

Sui giornali ho letto di un fatto che mi ha lasciato un pò perplesso: un investigatore privato di circa 55 anni è stato minacciato e picchiato, attenzione, non schiaffeggiato o preso a pungi ma preso a sprangate – bastonate di ferro) .

I fatti da quello che ho potuto capire sono andati cosi’: un marito , nel pieno rispetto dei suoi diritti , incarica l’investigatore privato di svolgere attività di intelligence nei confronti della propria consorte per appurare l’esistenza di rapporti extraconiugali. Il poveretto voleva sapere se TENEVA LE CORNA.

l’investigatore parte da Milano, città dove la donna vive, e la segue fino a quando si incontra con il presunto amante, sta di fatto che i due si appartano in auto. ( Attenzione, quando un investigatore dice si appartano in auto sta a significare che i due sono andati in camporella, o per boschetti, chiamatela come volete ma il risultato è fare sesso in macchina)

Qua succede il disastro: la coppia fedifraga si accorge che qualcuno li sta filmando a bordo di un auto nelle vicinanze.  Insomma: LUI ha beccato LORO, e LORO hanno beccato LUI! 

Considerazioni personali mie: D’estate ,sopratutto questa estate, ha fatto veramente molto caldo. Se un investigatore privato si apposta per fare delle riprese dovrebbe tenere la macchina spenta e i finestrini alzati, perchè un finestrino abbassato si nota in lontananza e non si è protetti da quel leggero effetto specchio che “protegge” l’investigatore .E’ una situazione di sofferenza tremenda. Io un estate di qualche hanno fa,  ho avuto addirittura una colica renale un pò per la disidratazione e un pò perchè al caldo vero, si sommava la posizione da seduto, mantenuta per ore e ore di appostamento.

C’è un fatto che mi lascia perplesso: l’investigatore comunica a un collega quello che stà avvenendo e sul posto interviene la polizia. Sapeva già di essersi scoperto durante il pedinamento? Come mai non si è allontanato non appena ha capito le intenzioni della coppia?

Una delle prime cose che mi hanno insegnato è: mai farsi scoprire, e se succede non farsi identificare per non compromettere l’indagine. Se ci si accorge che il soggetto sotto sorveglianza ci sta tendendo una trappola per identificarci o per avere la certezza di essere seguito , abbandonare il servizio immediatamente. E’ molto meglio lasciare il dubbio a qualcuno di essere pedinato ( e prendere le opportune contromisure , che l’esperienza del detective detta) piuttosto che dare la conferma e altre informazioni, in primis targa o altro)

Nessuno è perfetto, e l’età dell’investigatore ( 55 anni! indica che non era un principiante e doveva avere l’opportuna esperienza) Ma allora cosa può essere successo?

Farsi beccare con la telecamera in mano succede solamente quando si svolge l’indagine con la fretta o con un preventivo di spesa molto basso ( ci si mette anche la JELLA talvolta!)

Noi guardiamo i risultati, costiamo un pò di più di altri, ma al primo posto mettiamo la privacy del cliente, che può contare sulla nostra lunghissima esperienza. Se l’evolversi dell’indagine lo richiede, l’investigatore che sta eseguendo l’investigazione o il pedinamento, deve assumersi le proprie responsabilità e sospendere l’indagine piuttosto di compromettere in maniera irreparabile il servizio.